Per tenere insieme l’eurozona, una volta perso Macron e con l’Italia in contrasto con la Commissione, i tedeschi dovranno mettere le mani al portafoglio o almeno promettere di farlo. Segheranno il ramo su cui sono seduti? Durissimo editoriale del WSJ.
wsj.com/articles/macro…

Una sequenza di errori valutazione da parte della #UE: si comincia con biasimare la tortura verso UK con la quale credono di tenere unita l’Unione, basandosi solo sulla paura di uscire.

Abbandonare il mercato unico non porterà grandi benefici a UK, ancora meno meno benefici ci saranno per una #UE che rifiuti una loro agevole uscita. Un Regno Unito prospero serve alla UE.

Poi si passa a Macron, per capire le cui mosse ci vorrebbe addirittura uno psichiatra. Solo così si spiegherebbe una tassa sulla benzina che incide pesantemente sulle popolazioni di aree rurali e lavoratori.

Lo scenario per la Francia è buio; aumenterà il deficit, i Mercati smetteranno di credere alle sue riforme, la #BCE comprerà tempo e cosa esclude, fallite le riforme di Macron, che la logica alternativa non sia l’uscita dall’eurozona ed una bella svalutazione? BOOM!

Ed arriviamo all’Italia. Dopo mesi di contrasto con la #UE non si può certo fare affidamento su di noi per tenere in piedi una costruzione traballante. Ed allora toccherà ai contribuenti tedeschi garantire il debito francese ed italiano.

Anche in Germania, con la ricchezza mediana inferiore a quella slovacca, non è da escludere la crescita dei gilet gialli.
Sapremo presto se i tedeschi riuscirà a tenere in piedi il progetto europeo o segheranno il ramo su cui siedono. In ogni caso, non si intravede un lieto fine