#longthread

#Famiglia - #Lavoro - #Scuola

Prendo spunto dalla manca iscrizione di mio figlio ad una scuola pubblica di #Arese(mi) perché hanno avuto troppi iscritti.
Ecco sono 10 anni che i dati ci dicono che c’è un calo demografico strutturale in #Italia che non riusciamo ad

arrestare.
Si cerca ciclicamente di fare qualcosa per invogliare a formare un nucleo familiare e conseguenze procreare.
Siamo arrivati alla ricette recenti del podere al sud per il terzo figlio.
Io ho avuto la fortuna/sfortuna di conoscere colei che sarebbe stata la mia compagna

di vita e la madre dei miei figli nella terra del federalismo fiscale ovvero la Lombardia e Milano.
Nonostante fossi alla guida dell’azienda di famiglia ho deciso di rimettermi in gioco e ripartire da zero a nebbia city.
Abbandonando sole, mare, amici, per creare una famiglia.

Oggi da figlio unico mi ritrovo ad essere padre di 3 mad boys (sarebbero potuti essere cinque ma la natura ha deciso così),facendo entrambi talvolta delle rinunce anche sul piano lavorativo per poter creare questa famiglia.
Ma siamo sempre stati in sintonia sul fatto che amandoci

e rispettandoci potevamo affrontare qualsiasi difficoltà che la vita ci avrebbe posto dinanzi.
A dispetto di coloro che sono stati seduti sui banchi di governo, devo ammettere che @RegLombardia ha sempre avuto un occhio di riguardo alle necessità e ai bisogno delle famiglie.

Nidi gratis, mezzi di trasporto, dote scuola ecc.
Una rete di servizi, ospedali, scuole pubbliche e private di eccellenza.
Tutto sommato nonostante le carenze di programmazione dei governi italiani, qui da questo punto di vista sembra di essere in un’altra nazione.
Fino ad oggi

abbiamo avuto avuto la possibilità di scegliere e toccare con mano strutture pubbliche e private legate al mondo della scuola dell’infanzia trovandoci bene e con docenti che ci hanno aiutato durante le fasi di crescita dei nostri figli.
Quest’anno era il momento di scegliere la

#scuola primaria per il maggiore, è tutto mi sarei aspettato fuorché di non trovare posto in una scuola pubblica.
Ma come c’è una calo delle nascite che non si arresta da più di 10 anni e mio figlio non trova posto perché non residente in quel bacino?
Quindi dopo aver fatto per

4 anni tutti i giorni 60 km tra andare e tornare, adesso mi ritrovo nella situazione di dover dire a mio figlio che non potrà andare a scuola con i suoi amici?
Certo direte voi, siamo dei pazzi, invece di mandarlo vicino casa ci siamo fatti tutto questo sbattimento che avremmo

potuto evitare.
Chei lavora a Milano e nell’hinterland il concetto vicino casa è molto aleatorio.
Noi abbiamo scelto ciò che a ns. giudizio era l’offerta formativa migliore.
Già perché anche per il nido abbiamo cercato qualcosa che non fosse un mero baby parking per bambini.

E ad #Arese abbiamo trovato ciò che spiino ad oggi ha soddisfatto le ns. aspettative.
Ma adesso che si fa?
Come faccio a dire ad un bambino di 6 anni che non rivedrà uno che sia uno dei suoi amici?
Non avevamo preso in considerazione nessuna scuola alternativa ed adesso ci

troviamo sella spiacevole situazione di dover rivedere tutti i ns. piani.
Il ns. piccolo castello di certezze è crollato giù con una semplice chiamata della dirigente scolastica in cui ci annunciava di non poter ricevere la domanda di iscrizione perché hanno troppe richieste.

Non voglio sindacare, le graduatorie scolastiche, le scelte di privilegiare bacino in primis e distretto poi, perché sono delle regole più o meno uniformi nelle varie scuole pubbliche e pertanto vanno accettate.
Ma di fatto ci troviamo a dover fronteggiare una situazione che

mette a repentaglio gli equilibri, i ritmi, e le certezze acquisite in queste anni.
E cosa ancora peggiore che non vedo una soluzione...
Il mio appello al ministro della pubblica istruzione @bussetti_marco è quello di potenziare le strutture scolastiche pubbliche scolastiche,

di migliorare sempre l’offerta formativa, di sperimentare il #bilinguismo, #stem e #coding.
Di spingere i colleghi di governo a puntare sulla #formazione, a stanziare maggiore risorse e formare continuamente la classe docente.
Siamo migliori di quello che pensiamo.

#fine